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Guida alla nuova normativa sugli imballaggi e consigli per adeguarsi

Il decreto legislativo del 3 settembre 2020 n. 116, che recepisce la direttiva UE 2018/851 sui rifiuti e la direttiva (UE) 2018/852, ha reso obbligatoria l’etichettatura ambientale degli imballaggi.

Poiché le sanzioni in caso di inadempienza vanno da 5.200 a 40.000 euro, è comprensibile la preoccupazione generata da queste disposizioni. Per aiutare le aziende a interpretare e applicare correttamente la normativa, CONAI ha messo a disposizione delle Linee Guida, che spiegano i punti essenziali relativi ai contenuti da riportare in stampa, le tempistiche per adeguarsi, i soggetti obbligati e i materiali coinvolti. CONAI ha elaborato anche il tool informatico e-tichetta, reso disponibile sul suo sito web, che supporta le imprese nella realizzazione dei simboli ambientali, simulando dei modelli suggeriti sulla base delle specifiche esigenze del prodotto.

Facciamo quindi chiarezza sulla nuova normativa riassumendone le linee guida e vediamo le soluzioni chiavi in mano per adeguarsi che Giugni Srl propone alle aziende con le sue macchine Miniflex per la stampa flessografica in linea.

 

Cosa prevede il Decreto sull’etichettatura ambientale?

Il decreto del 3 settembre 2020 dispone che tutti gli imballaggi siano opportunamente stampati sulla base di quanto disposto dalle norme UNI, allo scopo di facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio e informare correttamente i consumatori sulla destinazione finale dell’imballaggio.

Le normative indicate sono quelle che comunicano il corretto conferimento dell’imballaggio a fine vita (Es. “Raccolta differenziata plastica. Verifica le disposizioni del tuo comune”) al consumatore finale, definito come “il soggetto che fuori dall’esercizio di un’attività professionale acquista o importa per proprio uso imballaggi, articoli o merci imballate”. Sono quindi esclusi da tale obbligo gli imballaggi destinati al canale del commercio tra imprese (B2B).

Coloro che vengono definiti “i produttori di materiali di imballaggio, i fabbricanti, i trasformatori e gli importatori di imballaggi vuoti e di materiali di imballaggio” sono tenuti inoltre ad indicare la natura dei materiali utilizzati secondo codici alfanumerici definiti sulla base della Decisione 97/129/CE (Es. “04 PE-LD”).

Le nuove norme sono entrate in vigore il 26 settembre 2020, ma le associazioni di categoria hanno richiesto un regime transitorio di 18 mesi per consentire l’adeguamento dei soggetti interessati. Il Decreto Milleproroghe 2021 ha sospeso fino al 31/12/2021 l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi secondo le norme tecniche UNI applicabili, quindi l’obbligo di indicare la destinazione finale, mentre ha lasciato in vigore l’obbligo di indicare la codifica del materiale secondo la decisione 97/129/CE, cioè la natura dei materiali di imballaggio.

In sintesi, tutti gli imballaggi, sia quelli destinati al B2B, sia quelli destinati ai privati, sono sottoposti all’obbligo di identificazione e classificazione. L’apposizione dei codici d’identificazione alfanumerica prevista dalla Decisione 97/129/CE è indicata espressamente come obbligo dei produttori. A fine 2021 sugli imballaggi destinati al consumatore dovranno essere presenti anche le indicazioni per la raccolta differenziata.

STAMPA DEGLI IMBALLAGGI DESTINATI AL CONSUMATORE (B2C)

STAMPA DEGLI IMBALLAGGI DESTINATI ALLE IMPRESE (B2B)

Come costruire e stampare l’indicazione ambientale?

I produttori si sono ritrovati a dover gestire in breve tempo l’adeguamento alla nuova normativa italiana sugli imballaggi. Oltre alla difficoltà di interpretare gli obblighi, c’è anche la necessità di comporre correttamente l’immagine e provvedere alla stampa, che è necessaria per tutti i tipi di imballaggi, senza limitazioni rispetto alla dimensione del packaging. L’obbligo è valido anche su imballaggi neutri, prodotti su linee produttive non predisposte alla stampa.

Ovviamente questo comporta costi aggiuntivi per le aziende, che possono esternalizzare questo servizio con oneri maggiori sia in termini di costi che di tempo, con evidenti difficoltà soprattutto nel caso delle serie di piccole dimensioni, oppure possono ricorrere all’acquisto di strumentazioni per la stampa in linea.

Per rispondere alle esigenze di chi cerca una soluzione chiavi in mano per la stampa delle indicazioni ambientali, Giugni propone le sue macchine per la stampa flessografica in linea Miniflex.

Come già esposto, sull’indicazione ambientale possono essere presenti tre tipi di informazioni: la codifica alfanumerica sulla base della Decisione 129/97/CE, la famiglia di materiale, le informazioni sulla raccolta. Nel testo della Decisione, potrai visionare l’elenco completo dei materiali e dei poliaccoppiati, oltre ai relativi codici da utilizzare ai fini dell’identificazione del materiale di composizione. I materiali possono essere raggruppati in sette famiglie: plastica, carta/cartone, metallo, tessili, vetro, legno e composti. Le macchine flessografiche Miniflex possono stampare su tutti questi materiali.

tipi di packaging che possono essere stampati in linea con le Miniflex Giugni sono molteplici, eccone un elenco esemplificativo:

  • blister in plastica
  • brick succhi
  • buste in carta per pane
  • buste per uova di Pasqua
  • cassette in legno da ortofrutta
  • etichette
  • film flessibili
  • film protettivo adesivo
  • flowpack
  • imballaggi neutri
  • monoporzioni cioccolatini
  • pallet in legno
  • sacchetti per biscotti
  • sacchetti in blastica con chiusura
  • scatole di cartone
  • scatole per cereali
  • shopper
  • vaschette in alluminio
  • vaschette in plastica
  • vaschette polistirolo per gelaterie

Abbiamo già enunciato le informazioni obbligatorie in base alla normativa. Le altre informazioni sono invece facoltative e volontarie. Ogni azienda ha la facoltà di comunicare con modalità grafiche e di presentazione liberamente scelte, purché siano coerenti con gli obiettivi previsti dall’articolo 129. Non essendoci obblighi dal punto di vista grafico le immagini possono essere monocolore.

Qualora però si volesse realizzare una stampa colorata, viene suggerito il ricorso alla normativa UNI 11686, che definisce i colori e gli elementi di identificazione visiva di cassonetti dei rifiuti, per renderne più intuitivo il riconoscimento da parte degli utilizzatori. Giugni Srl ha appositamente ideato una macchina flessografica per la stampa in linea a due colori. La Miniflex 585 nasce per i destinatari di queste prescrizioni normative, quale macchina compatta, con bassi costi di gestione e di facile utilizzo.  La Miniflex 585 grazie ai due colori consente una resa grafica superiore e l’armonizzazione con le linee guida UNI 11686: blu per la carta, marrone per l’organico, giallo per la plastica, turchese per i metalli, verde per il vetro, grigio per l’indifferenziato.

(Esempio di stampa simbolo a due colori)

Per le aziende che hanno a che fare per la prima volta con questo genere di adempimenti, anche la composizione grafica dei simboli di imballaggio potrebbe rappresentare una difficoltà. Per questo il reparto grafico della Giugni Srl è a disposizione anche per supportare le imprese nell’elaborazione grafica delle immagini.

La scelta di una macchina flessografica Giugni per la stampa in linea delle indicazioni ambientali è una soluzione completa e conveniente che consente di adeguarsi alla normativa nel modo più rapido ed efficace possibile. Il nostro staff è a disposizione per offrire supporto dalla creazione della grafica fino all’installazione della stampante sulla linea di produzione esistente.

La tua azienda si è già adeguata alla nuova normativa? Contattaci per richiedere una consulenza gratuita e senza impegno del nostro staff tecnico.

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