I nostri sistemi di stampa flessografica consentono di personalizzare diversi prodotti relativi all'igiene della persona, come gli assorbenti femminili, gli assorbenti per incontinenza, le traverse e i teli salvaletto.
Il mercato degli assorbenti e dei prodotti per l’igiene della persona richiede sempre più spesso lo sviluppo di prodotti stampati e decorati, più facilmente commercializzabili grazie alla loro personalizzazione, tanto che i produttori hanno sviluppato l’esigenza di effettuare internamente il processo di stampa per evitare i costi e i lunghi tempi di attesa della stampa in outsourcing o evitale l’acquisto di materiale prestampato.
In risposta a questa esigenza, Giugni Srl ha sviluppato una linea assortita di macchine per la stampa flessografica che permette l’integrazione nelle linee di produzione. Anche la produzione di TNT prestampato trova nei macchinari flessografici Giugni una soluzione ottimale per la stampa di alta qualità a velocità elevate.
Le stampanti flessografiche Miniflex e Modular a uno o più colori sono la soluzione ideale per i produttori di assorbenti che vogliono evitare i problemi derivanti dall’impiego di materiale prestampato. Questi in tal modo otterranno una soluzione semplice di stampa direttamente sulla propria linea di produzione. Tra i prodotti Giugni destinati alla stampa di tessuto non tessuto ci sono anche le macchine Stack a più colori di fascia larga, ideali per aumentare le possibilità di personalizzazione e associare il proprio stile agli articoli del settore personal care.
Perché scegliere una stampante flessografica Giugni?
I vantaggi della flessografia nel settore personal care sono diversi. In primo luogo, l’industria del nonwoven richiede sistemi di stampa con produttività e velocità sostenute, fino a oltre 1000 pezzi al minuto. L’opzione della flessografia, rispetto alla stampa inkjet, permette di conservare la qualità di stampa soprattutto ad alte velocità lineari. Un ulteriore vantaggio rispetto al getto d’inchiostro è dato dal cliché di stampa comparato alle microgocce. Si intuisce facilmente infatti che impattando materiale nonwoven fibroso, l’inchiostro tende maggiormente a disperdersi in modo irregolare se veicolato da microgocce inkjet, viceversa viene trattenuto nella sua impronta originale ben definita, se trasferito dal cliché di stampa.
La flessografia, inoltre, riduce i costi di produzione, è ben nota infatti la convenienza degli inchiostri flessografici rispetto a quelli inkjet. Con la stampa flessografica si riducono i passaggi del processo, quindi i tempi di produzione, e si utilizzano materiali e attrezzature meno costose, come ad esempio i cliché e gli inchiostri. In più, non è richiesta una manutenzione complessa dato che le macchine flexo, rispetto ai sistemi inkjet, sono meno sensibili alla contaminazione di microparticelle e polveri aerodisperse che possono invece pregiudicare la continuità di funzionamento dell’inkjet.
Infine, la flessografia consente una stampa con inchiostri a base acqua, preferibile nel settore dei prodotti per la cura della persona, perché tutelano la salute oltre ad essere meno inquinanti per l’ambiente.